Sozialberufe – Zeit für Anerkennung und Aufwertung

Berufe wie Pflegehelfer:innen, Sozialbetreuer:innen oder Kinderbetreuer:innen sind unverzichtbar, um Menschen in den verletzlichsten Phasen ihres Lebens zu unterstützen – sei es im Alter, bei Behinderung, Krankheit oder Abhängigkeit. Trotz ihrer zentralen Bedeutung werden diese Berufe oft weder finanziell noch in Bezug auf Karriereperspektiven angemessen wertgeschätzt.

Die Grüne Landtagsfraktion hat gemeinsam mit dem Team K einen Beschlussantrag im Südtiroler Landtag eingebracht, der die Anerkennung und Verbesserung der Arbeitsbedingungen in den Sozialberufen fordert. Dieser wird Ende November im Landtag diskutiert und wurde am Montag, den 25. November von Brigitte Foppa, Maria Elisabeth Rieder und Marta von Wohlgemuth vom Landesverband der Sozialberufe bei einer Pressekonferenz vorgestellt.

Die Unterzeichner:innen betonen, dass die gesellschaftliche Wertschätzung dieser Berufe dringend erhöht werden muss. Denn Sozialberufe – überwiegend von Frauen besetzt –werden vielfach als Tätigkeiten angesehen, die sich mit ein wenig Liebe und Hingabe „von selbst“ erledigen. Tatsächlich erfordern diese Berufe jedoch spezialisierte Kompetenzen und eine hohe Qualifikation.

Der Beschlussantrag fordert die Landesregierung auf, konkrete Maßnahmen in folgenden Bereichen zu ergreifen:

  • Anhebung der Gehälter und Einführung eines verpflichtenden Mindeststundenlohns
  • klare Definition von Berufsprofilen und Ausbildungswegen
  • Karriereperspektiven im sozialen Bereich
  • Stärkung des Landesverbands der Sozialberufe 
  • Sensibilisierungskampagnen, um die Bedeutung dieser Berufe hervorzuheben.

„Die aktuelle Situation macht es für viele Beschäftigte in diesem Bereich unmöglich, ein eigenständiges Leben in Südtirol zu führen. Bei Nettogehältern von 1.300 Euro und Mieten ab 700 Euro ist ein unabhängiges Leben schlichtweg nicht leistbar“, erklärt Brigitte Foppa, Erstunterzeichnerin des Beschlussantrags.

Maria Elisabeth Rieder ergänzt: „Die Arbeit in den Sozialberufen ist essenziell, wird aber oft übersehen. Es ist höchste Zeit, dass unsere Gesellschaft diesen Berufen den Wert zugesteht, den sie verdienen – sowohl durch angemessene Entlohnung als auch durch eine gesellschaftliche Anerkennung, die ihre Bedeutung widerspiegelt.“

Auch Marta von Wohlgemuth vom Landesverband der Sozialberufe unterstützt die Forderungen: „Im Sozialwesen fehlt es an einer klaren Struktur, eine Orientierung dafür könnte der Südtiroler Sanitätsbetrieb sein: Generaldirektion- Sanitätsdirektion- Pflegedirektion und Verwaltungsdirektion. Die Sozialberufe brauchen eine starke Vertretung, im Sozialwesen selbst und im Landesverband der Sozialberufe. In unserer Gesellschaft spielen Sozialberufe eine tragende Rolle, denn durch sie werden Menschen in allen Lebenslagen unterstützt, aus diesem Grund darf der Sozialberuf nicht unterschiedlich bewertet werden.“

Eine bessere Anerkennung und Aufwertung der Sozialberufe verbessern nicht nur die Arbeitsbedingungen der Beschäftigten, sondern stärken das gesamte soziale System in Südtirol. Das Ziel ist eine solidarischere und gerechtere Gesellschaft.

„Irgendwann im Leben wird jede und jeder von uns auf Unterstützung und Pflege angewiesen sein“, erinnern Brigitte Foppa, Maria Elisabeth Rieder und Marta von Wohlgemuth abschließend.

Hier geht’s zum Beschlussantrag.

Bozen, 25.11.2024

 

 

Riconoscimento e supporto per le professioni sociali 

I professionisti e le professioniste sociali, come ad esempio educatori, operatori sociosanitari, assistenti all’infanzia, svolgono un ruolo essenziale nella cura e nel sostegno delle persone nelle fasi più vulnerabili della vita: dalla vecchiaia alla disabilità, dalla malattia alla dipendenza. Nonostante la loro centralità sociale, queste professioni sono ancora poco valorizzate sia a livello economico, sia per quanto riguarda l'avanzamento professionale. Il Gruppo Verde, insieme al Team K, ha presentato in Consiglio provinciale una mozione per il riconoscimento e il miglioramento delle condizioni delle professioni sociali, in vista della discussione che si terrà a fine novembre.

La mozione è stata presentata durante una conferenza stampa questo lunedì 25 novembre dalla consigliera Brigitte Foppa, insieme alla consigliera Maria Elisabeth Rieder (Team K) e Marta von Wohlgemuth (Associazione Provinciale delle Professioni Sociali). Secondo loro è necessario riconoscere pienamente il valore di queste professioni, spesso considerate “naturali” e svolte con “innata predisposizione”, inoltre sono spesso stereotipate essendo svolte principalmente da donne e descritte come compiti che contribuiscono alla “realizzazione di sé”. Queste professioni, in realtà, richiedono competenze specifiche e qualifiche elevate. 

La mozione chiede alla Giunta provinciale di intervenire in modo strutturato su vari fronti: aumento delle retribuzioni e definizione di una retribuzione oraria minima obbligatoria, definizione chiara delle figure professionali e dei percorsi formativi e creazione di prospettive di carriera all’interno di questo ambito lavorativo. Prevede, inoltre, di dotare l'Associazione Provinciale delle Professioni Sociali di risorse finanziarie aggiuntive e di avviare una campagna di sensibilizzazione per il rafforzamento e il riconoscimento di queste professioni.

“La situazione attuale rende impossibile, per molti lavoratori di questo settore, condurre una vita autonoma in Alto Adige. Con un reddito medio di circa 1.300 euro netti al mese e affitti che partono da 700 euro, diventa insostenibile vivere indipendentemente”, commenta la prima firmataria della mozione, Brigitte Foppa. 

“Il lavoro nelle professioni sociali è di importanza fondamentale, eppure è spesso invisibile. È tempo che la nostra società dia il giusto valore a questi ruoli”, aggiunge la consigliera provinciale Maria Elisabeth Rieder. “Non solo è necessaria una remunerazione adeguata, ma anche un riconoscimento che rifletta il significato sociale di queste professioni.”

Marta von Wohlgemuth dell'Associazione Provinciale delle Professioni Sociali accoglie con favore la mozione: “Nel settore sociale manca una chiara struttura, l’azienda sanitaria dell’Alto Adige potrebbe essere fonte di orientamento: direzione generale, direzione sanitaria, direzione tecnico assistenziale e direzione amministrativa. Le professioni sociali necessitano di una forte rappresentanza, sia nel settore sociale stesso, sia tramite l’Associazione Provinciale delle Professioni Sociali. Le professioni sociali svolgono un ruolo chiave nella nostra società perché supportano le persone in tutte le situazioni di vita. Per questo motivo la professione sociale non deve essere valutata in maniera differente.”

Riconoscere e valorizzare adeguatamente le professioni sociali migliora le condizioni di lavoro e, di conseguenza, rafforza l’intero sistema sociale dell’Alto Adige, contribuendo a una società più equa e solidale. “Un giorno ognuna e ognuno di noi può avere bisogno di cura e assistenza”, ricordano Brigitte Foppa, Maria Elisabeth Rieder e Marta von Wohlgemuth.

Presenti alla Conferenza Stampa anche i consiglieri Verdi Madeleine Rohrer e Zeno Oberkofler.

Qui si può leggere la mozione.

Bolzano, 25/11/2024

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